Triangoli d'inciampo
La Scuola Secondaria di Primo Grado del plesso di Vigasio celebra il Giorno della Memoria, venerdì 27 gennaio 2023, con l’installazione i “Triangoli d’inciampo”, progettata dai docenti di arte Marco Perini e Marta Rossignoli.
L’installazione prevede che tutti gli alunni depositino un triangolo di gesso sul pavimento della rotonda di transito a scuola. Il gesto viene accompagnato da un brano musicale o un canto e, in seguito, si scende nel laboratorio di musica per suonare un brano insieme.
“Triangoli d’inciampo” rimanda ai triangoli colorati che erano applicati sulle divise dei prigionieri nei campi di concentramento nazisti, e all’opera “Pietre d’inciampo” o “Stolpersteine” dell’artista tedesco Gunter Demnig.
I 291 alunni della scuola hanno realizzato triangoli di gesso colorato e patinato nelle ore di arte durante le settimane precedenti l’evento e hanno riflettuto insieme.
Si inciampa? Sì. In qualcosa che non si trova al posto giusto o è fuori posto, come le “pietre di inciampo” dell’artista Gunter Demnig, poste sul selciato davanti alle abitazioni dei deportati come segno in loro ricordo.
I nazisti deportavano chi consideravano diverso, scomodo, di inciampo per i dettami della dittatura che ricercava la razza pura.
Il triangolo era, invece, la forma scelta dai nazisti a contraddistinguere, abbinata a colori diversi, i prigionieri nei lager, i deportati, quelli scomodi al regime. Il triangolo era applicato sulla casacca dei deportati per etichettarli, per togliere loro il nome e l’identità.
Così, i singoli triangoli della installazione, posti per terra in un luogo di transito, possono far inciampare.
Ogni triangolo è un simbolo, non un oggetto casuale, rimanda a Qualcuno, vittima della creatività e della genialità della cattiveria. Un simbolo che ricorda le persone fuori posto per il regime, “con l’unica colpa di essere nate”, distinte per genere, razza, orientamento sessuale, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
L’arte, attraverso le forme e i colori, sottolinea il valore unificante del Giorno della Memoria.